Last Updated on 7 Marzo 2019 by Nicola Sacchi
Il canale (o tubo) digerente è la parte del corpo maggiormente esposta all’ambiente esterno, non solo per la sua grande estensione, ma anche perché al suo interno transitano ogni giorno notevoli quantità di cibo e di liquidi non sterili e albergano miliardi di organismi – batteri, virus,
funghi – che nel loro insieme formano il microbiota.
I microorganismi si trovano lungo tutto il canale alimentare, dalla labbra all’ano, ma sono presenti in diversa misura e specie in funzione delle differenti condizioni ambientali che trovano nei vari tratti del tubo digerente.
Di estremo interesse per la salute sono i microrganismi che vivono nell’intestino, scientificamente definiti “microbiota intestinale”.
La relazione che esiste tra noi e il nostro microbiota è una relazione di simbiosi, cioè una relazione che è vantaggiosa per entrambi.
Il nostro ruolo è quello di fornire un ambiente caldo, protetto e ricco di cibo per i batteri che, in cambio, contribuiscono alla nostra salute.
Nel nostro intestino c’è un equilibrio tra batteri buoni e cattivi. Alterarlo vuol dire rischiare di peggiorare la nostra salute.
In che modo il microbiota intestinale è d’aiuto per il nostro corpo?
L’importanza del microbiota intestinale è legata alle sue numerose funzioni:
- produce vitamine che da soli non siamo in grado di produrre, quali la vitamina k, l’acido folico e le vitamine del gruppo B;
- regola la motilità intestinale, favorendo la regolarità e combattendo la stitichezza;
- svolge un ruolo essenziale nella regolazione della risposta immunitaria;
- partecipa alla creazione di acidi grassi a catena corta che svolgono numerosi ruoli importanti, tra i quali il nutrimento delle cellule della parete del colon, l’assorbimento di acqua e sali e la regolazione di alcune funzioni del fegato;
- rappresenta un’efficiente barriera contro l’aumento dei microrganismi patogeni (cioè dannosi) perché compete con loro per spazio e per cibo: più precisamente i microrganismi buoni colonizzano l’intestino impedendo ai microrganismi patogeni di proliferare e sottraggono a questi ultimi il nutrimento necessario per sopravvivere.
Quanto è importante l’equilibrio del microbiota intestinale?
Questo sistema di difesa è altamente efficiente se il tipo, la quantità e le relative proporzioni dei vari componenti del microbiota rispecchiano il giusto equilibrio (che si chiama eubiosi).
Se, per qualsiasi motivo, diminuisce il numero di batteri vantaggiosi, questo equilibrio si altera e avremo quella condizione (definita di disbiosi), che può avere numerose ripercussioni negative sulla barriera mucosa e quindi sul nostro organismo.
In queste condizioni infatti si assiste ad una crescita elevatissima di patogeni a livello intestinale.
Tali microorganismi sono particolarmente pericolosi, in quanto potenzialmente capaci di colonizzare altre aree del corpo, provocando, per esempio, infezioni vaginali, respiratorie e persino dentali.
Un esempio “famoso”: l’antibiotico
Un chiaro e frequente stravolgimento della flora si ha quando assumiamo antibiotici. In tale circostanza il farmaco non si limita a contrastare i germi patogeni di un’infezione in corso, ma distrugge anche tutti quei batteri della flora intestinale che sono sensibili all’antibiotico.
Si ha quindi una riduzione dei batteri intestinali e i più resistenti all’antibiotico finiscono per prevalere, alterando il precedente stato di equilibrio con conseguente aumento della permeabilità di barriera.
Altre cause frequente di disbiosi sono:
- la modificazione drastica delle abitudini alimentari con diete non equilibrate per i costituenti nutrizionali
- l’assunzione di farmaci che bloccano la secrezione acida dello stomaco (inibitori di pompa protonica), il primo meccanismo di difesa da tutti quei germi che ingeriamo continuamente con il cibo.
Il microbiota intestinale è importante. Come aiutarlo?
La composizione del microbiota è fortemente influenzata dalla nostra alimentazione e, anche se la rottura di un equilibrio microbico può dipendere da diverse cause (agenti patogeni infettivi, abuso di farmaci, vita sedentaria, stress psicofisici ecc.), il ruolo dell’alimentazione e dello stile
di vita è, come sempre, importantissimo.
Per prima cosa, dunque, cerchiamo di correggere il nostro regime alimentare.
In che modo?
LIMITARE LO ZUCCHERO
Lo zucchero ha un effetto profondamente negativo sull’intestino, poiché nutre i batteri cattivi presenti a livello intestinale, squilibrando la flora batterica.
Per questo è importante ridurre il consumo di alimenti ricchi di zucchero come dolci, caramelle, bevande energetiche e succhi di frutta.
AUMENTIAMO IL CONSUMO DI FIBRE
Obiettivo importante è quello di raggiungere un consumo giornaliero di almeno 25 g di fibra, grazie al consumo di frutta e verdura, e all’utilizzo di cereali integrali.
Tutti questi alimenti contengono molecole chiamate “prebiotiche”, cioè sostanze che stimolano lo sviluppo dei microrganismi che abitano l’intestino. I due prebiotici più conosciuti sono l’inulina e i FOS (frutto-oligo-saccaridi), presenti soprattutto in alimenti come soia, avena integrale, cicoria, carciofo, cipolla, porro, asparago.
LIMITARE I CIBI RAFFINATI
Gli alimenti trasformati a base di farina bianca, zucchero raffinato e grassi idrogenati incoraggiano la crescita di batteri che attaccano la mucosa intestinale e di conseguenza possono avere un impatto negativo sul microbiota e sull’integrità del rivestimento dell’intestino.
ASSUMERE PROBIOTICI
Innumerevoli ricerche scientifiche confermano come i prodotti contenenti probiotici sono alleati preziosi per il benessere intestinale, in quanto arricchiscono il microbiota, favoriscono il transito intestinale, contrastano pesantezza e gonfiore addominale e migliorano così il benessere generale. Il termine probiotico è riservato a quei microrganismi che si dimostrano
in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di svolgere funzioni benefiche per l’organismo.
Affinché si possa parlare di probiotici, e non di semplici fermenti lattici, questi microrganismi devono:
- essere vivi e biologicamente attivi;
- resistere all’azione dell’acido gastrico e della bile;
- aderire all’epitelio intestinale;
- moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta.
NON ABUSARE DI FARMACI
In particolare di antibiotici, antinfiammatori e inibitori di pompa protonica. Negli ultimi anni si assiste sempre più ad un uso improprio di questi farmaci che, invece, andrebbero utilizzati solo nei casi in cui sono davvero necessari dal momento che antibiotici, antinfiammatori e IPP modificano la flora intestinale, provocando disbiosi e alterazione del microbiota intestinale.
FARE ATTIVITÀ FISICA
Camminare, andare in bicicletta, nuotare, fare jogging: oltre alla lunghissima serie di effetti benefici, l’esercizio fisico ha un impatto positivo anche sulla flora batterica intestinale.
Infine, come sempre… non dimentichiamoci di CURARE L’IDRATAZIONE: il modo più efficace per migliorare la salute dell’intestino è infatti quello di bere più acqua.
Se desiderate contattare la Dr.ssa Maria Luisa Pezzuto, farle domande su microbiota intestinale e alimentazione, chiedere consigli, eccetera potete scriverle a mlpezzuto89@gmail.com
Dr.ssa Maria Luisa Pezzuto, Farmacista laureata in Farmacia all’Alma Mater Studiorium – Università degli Studi di Bologna e laureata in Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione all’Università di Urbino (Carlo Bo).